
Il Cbd, il cannabidiolo non psicoattivo presente nella cannabis, viene utilizzato anche sui cani, gatti e altri animali.
Già molto diffuso negli Stati Uniti, il Cbd può essere somministrato agli amici a quattro zampe per intervenire su alcune condizioni di salute quali ansia, dolore, infiammazioni e tumori che non rispondono alle normali terapie.
Se negli Stati Uniti l’utilizzo del Cbd è già molto diffuso tra i veterinari, in Italia si è raramente applicata.
CBD
Quando parliamo di Cbd ci riferiamo al cannabidiolo, un metabolita che non è psicoattivo (come THC che agisce sui processi psichici), ha effetti rilassanti e antiinfiammatori per questo viene utilizzato come coadiuvante in caso di malattie che comportano dolori. Risulta essere molto efficace anche per limitare le crisi epilettiche.
Sulla scia dell’utilizzo del Cbd per trattare gli esseri umani, alcuni veterinari, in particolare negli Stati Uniti dove l’utilizzo è legale ormai da tempo, stanno somministrando la sostanza a cani che non reagiscono adeguatamente alle cure farmacologiche normalmente impiegate.
Anche in Italia c’è chi ha iniziato questo percorso ottenendo già importanti risultati.
Le principali patologie per le quali viene utilizzato il l CBD sono:
artrosi
deficit cognitivi in cani e gatti anziani
ictus
malattie neurologiche
nevriti
ansia/stress
diabete
epilessia
tumori
dermatiti
problemi al tratto gastrointestinale
osteoporosi
malattie autoimmunitarie
Fonte scienze.fanpage.it